Dott. Ramazan Saidbegov - Introduzione - Riposizionamento Articolare e Vertebrale non Invasivo (RAVNI)
Dott. Ramazan Saidbegov |
Spesso ci si chiede se per alcune patologie sia necessario
il solo intervento chirurgico e l’utilizzo di farmaci o se esistano delle
terapie in grado di curare ad esempio complicanze Articolari e Vertebrali in
modo non invasivo.
Abbiamo deciso di scrutare questo mondo ancora per molti
sconosciuto della medicina con il supporto del Dott. Ramazan Saidbegov che ci
spiegherà nelle prossime settimane come con il Prof. Dzhalaludin
Saidbegov utilizzano il Riposizionamento Articolare e Vertebrale non
Invasivo (RAVNI) e la Medicina Tradizionale Cinese per la cura
di patologie come: sindromi dolorose dell’apparato osteo-articolare, scoliosi,
artrosi delle articolazioni delle estremità inferiori e superiori, artrosi
cervicale, dorsale e lombo-sacrale, loro manifestazioni secondarie (cefalgie,
cervicalgia, dorsalgia, lombalgia, lombo-sciatalgia, etc.), discopatie,
protrusione ed ernia (anche espulsa) del disco, periartriti, epicondiliti,
stiloiditi, etc; patologie da squilibrio psichico, patologie dell’anziano,
patologie dell’apparato riproduttivo, dipendenze, etc.
Il Dott. Ramazan Saidbegov che dal 2007 collabora
stabilmente con il prof. D. Saidbegov nella cura delle patologie
osteo-articolari, attraverso l’applicazione della TERAPIA MANUALE – Riposizionamento
Articolare e Vertebrale Non Invasivo, di cui, grazie ad anni di esperienza, è
divenuto attento praticante, insieme a metodi propri della Medicina
Tradizionale Cinese, ci spiega che le malattie della colonna
vertebrale e delle articolazioni occupano, ormai da tempo, un
posto dominante fra le patologie più diffuse su scala planetaria. Ciò è dovuto
a fattori legati a specificità precipue tanto ambientali, nei vari paesi,
quanto personali dei singoli soggetti coinvolti. Ma soprattutto è dovuto, ed è
il denominatore comune delle società più avanzate, al modo di vita quotidiano,
alla sedentarietà diffusa, al rifiuto altrettanto diffuso, o spesso anche
all’impossibilità, di percorrere a piedi lunghi tratti di strada ogni giorno,
con metodo e costanza, non saltuariamente, come generalmente avviene (quando
avviene).
Le statistiche dicono che, raggiunta l’età di 30 anni, il 7 per cento
della popolazione mondiale soffre di quello che genericamente viene definito
“mal di schiena” e che il 25 per cento lamenta forme subcliniche.
Tra i malati che soffrono di “mal di schiena” e di
conseguenti manifestazioni neurologiche secondarie, prevalgono i pazienti
giovani e dell’età di mezzo (40-50 anni), quindi pazienti che appartengono alla
fascia dell’età lavorativa e che prevalentemente si indirizzano verso terapie
farmacologiche per ottenere un regresso il più rapido possibile della sindrome
dolorosa.
Ma non sempre e non per tutti le medicine risultano della stessa sperata efficacia, mentre sempre e per tutti l’uso dei farmaci, specie se intenso e prolungato nel tempo, può comportare effetti secondari fastidiosi, quando non dannosi.
Gli effetti secondari sono i limiti oggettivi di ogni terapia farmacologica. Tuttavia questi limiti, se devono necessariamente essere accettati (senza comunque mai rinunciare ad un rigoroso controllo medico) nei casi in cui la terapia farmacologia non ha un’alternativa, possono diventare puramente virtuali, cioè non esistere affatto, quando l’alternativa esiste e dunque cessa il bisogno perentorio di assumere farmaci.
E’ il caso del “mal di schiena”, che può essere curato attraverso un trattamento manuale della colonna vertebrale senza ricorso a medicine di sorta.
Ma non sempre e non per tutti le medicine risultano della stessa sperata efficacia, mentre sempre e per tutti l’uso dei farmaci, specie se intenso e prolungato nel tempo, può comportare effetti secondari fastidiosi, quando non dannosi.
Gli effetti secondari sono i limiti oggettivi di ogni terapia farmacologica. Tuttavia questi limiti, se devono necessariamente essere accettati (senza comunque mai rinunciare ad un rigoroso controllo medico) nei casi in cui la terapia farmacologia non ha un’alternativa, possono diventare puramente virtuali, cioè non esistere affatto, quando l’alternativa esiste e dunque cessa il bisogno perentorio di assumere farmaci.
E’ il caso del “mal di schiena”, che può essere curato attraverso un trattamento manuale della colonna vertebrale senza ricorso a medicine di sorta.
Nel prossimo articolo il Dott. Ramazan Saidbegov ci
illustrerà i vari metodi di trattamento manuale della colonna vertebrale.
Link:
http://www.saidbegov.it/
Dott. Ramazan
Saidbegov
Clinica di Chirurgia Addominale
dell’Eur
Viale Africa, 32 Roma
tel: (0039)06.54991
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Studio Treviso
Via Treviso, 21 Roma
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